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Intervista Letizia Iannaccone

Letizia Iannaccone è una donna che illustra donne, o almeno io la vedo così. Le sue illustrazioni sono femminilità pura: di quella femminilità che spiazza, dolce e leggera, senza imposizioni, la femminilità che è innata in ogni bambina.

Niente gatte morte, niente bellezza non richiesta, solo femminilità bambina, solo delicatezza.

L’ho incontrata a dicembre a Torino, e le ho fatto un po’ di domande.

Intervista all’illustratrice Letizia Iannaccone

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

Qual è il legame tra la tua vita e le tue illustrazioni?

Dipende. Alcune volte non c’è alcun legame, altre volte se non ci fosse un legame mi ritroverei con un mucchio di fogli bianchi e nient’altro. Se parliamo di commissioni specifiche (e magari un po’ forzate) devo fare un salto e uscire da me stessa per riuscire a fare il mio lavoro. Altre volte, fortunatamente il più delle volte, posso lasciarmi andare e la mia vita privata finisce inevitabilmente sulla carta. Non c’è un legame specifico, in alcuni casi mi diverto semplicemente a inserire un particolare o dei riferimenti apparentemente casuali, altre volte mi accorgo solo dopo che ho usato qualcosa di me senza volerlo…

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

È per te più importante il segno grafico o il contenuto?

Direi che sono importanti allo stesso modo. Se manca l’una o l’altra cosa difficilmente un disegno mi soddisfa. Penso che dovrebbero sempre andare a braccetto affinché le immagini ci possano regalare emozioni. Se togli significato alla bellezza (o la narrativa all’illustrazione nel nostro caso) stai facendo qualcosa che non mi interessa. Allo stesso modo se hai una grande idea, ma non hai gli strumenti per esprimerla… è come se tu non l’avessi mai avuta.

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

L’ispirazione

Da dove arriva l’ispirazione per le tue illustrazioni?

[su_quote cite=”Mi piace guardare le cose ricordandole quando chiudo gli occhi”][/su_quote]

Direi dalle persone che incontro e dalle relazioni che instauro con loro, dal cinema, da tutti gli oggetti che raccontano storie e dai libri. Non amo disegnare en plein air e difficilmente mi cimenterei con un diario di viaggio o la veduta di una città, decisamente la mia ispirazione non la trovo in giro, almeno non direttamente. Mi piace guardare le cose ricordandole quando chiudo gli occhi.

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

Descrivi le tue illustrazioni come se dovessi descriverle a una persona che non può vederle.

Mmm… c’è una stanza, una ragazza, ma anche un gatto che fa capolino. Le pareti sono ricoperte di fiori, il pavimento è di legno e c’è qualcosa di soffice nell’aria. Un’ombra s’insinua dalla porta. Sai chi potrebbe essere? Si vede solo una mano che gira la maniglia; resterà lì per sempre se non lo lascerai entrare.

Qualcosa di casa tua

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

Mi descrivi l’angolo preferito di casa tua?

Senza dubbio è nel mio studio. Ho una poltrona di cui vado molto fiera, è vintage, un ibrido buffo tra una bergere e un prodotto degli anni 60’. Si trova di fianco alla libreria e c’è un faretto fissato poco sopra che ne fa un angolo da lettura perfetto. Non sempre mi ci siedo, a volte la guardo e basta.

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

Immagino che in casa tua ci sia almeno una carta da parati: com’è fatta?

Strano a dirsi… ma no, non ho nessuna carta da parati in casa. Sono troppo volubile, per quanto adori la tappezzeria ho bisogno di pareti bianche per sentirmi libera di spostare e rivoluzionare gli spazi quando mi va. In ogni caso un giorno mi piacerebbe avere almeno una stanza così, ma credo che per essere certa del motivo da usare ci metterei una vita… oppure dovrei disegnarlo io.

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

E la casa dei tuoi sogni?

Mi descrivi la casa dei tuoi sogni?

Premetto che sono un tantino megalomane.

La casa dei miei sogni sarebbero in realtà due case: una che posso condividere e una dove posso fare l’eremita.

La prima casa sarebbe decisamente grande e in città: soffitti alti, parquet (a spina di pesce), un bagno grande (quello padronale chiaro) con vasca al centro, un bagno più piccolo con doccia (se vogliamo… di servizio), lo scolo dell’acqua direttamente a terra così che la stanza stessa diventi la cabina.

Preferibilmente niente corridoi, tanta luce, una cucina gigante, una bella dispensa, un lucernario nello studio (doppio ingresso eh!) e certo una camera da letto e un salotto se possibile… ma devo dire che queste sono stanze che mi interessano meno… potrei continuare aggiungendo una bibliotechina, una terrazza, una stanza armadio, maniglie di ottone, battiscopa di marmo, persiane di legno (niente scuri, niente tende), una piscina condominiale e un portiere gentile, ascensore inizio 900’ con divanetto di velluto… che si è vero, si rompe una volta a settimana, ma che importa?

Riguardo alla seconda casa mi basterebbe che non ci fosse campo, una veranda e l’oceano.

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione
Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

The last but not the least

Ultima cosa. Dovresti compilare la pagina di questo quaderno per me.

Letizia Iannaccone per unprogetto

Letizia Iannaccone illustratrice italiana illustrazione

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LETIZIA IANNACCONE

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ALBERTO GHIRARDELLO

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