La Milano Design Week 2025 è finalmente terminata ed eccoci qui, come consuetudine, con un report delle tendenze che abbiamo intercettato camminando (tanto) tra padiglioni e installazioni, con occhi curiosi e gambe doloranti e che, secondo me, saranno fondamentali per tracciare le linee del design d’interni dei prossimi anni.

Anche quest’anno ho individuato 9 tendenze: alcune nuove, altre già viste, alcune che adoro, altre di cui farei volentieri a meno.

Kidulting | ma questa infanzia, prima o poi, qualcuno ce la ridarà? Spoiler, no!

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Glas Italia | 2 | Ap collection | 5vie

C’è ancora voglia di gioco, di colore, di case che parlano di noi… ma anche di un noi meno noioso di ciò che siamo davvero.

Dal 2020 parliamo di playful living: per anni, troppi brand hanno spinto sull’arredo giocoso come unica via per sopravvivere al grigiore. Eppure, il kidulting c’è ancora. Più sottile, oppure del tutto estremo: specchi che confondono e colorano, poltrone di peluche, e poi – immancabili – calciobalilla e tavoli da ping pong didesain.

Potevamo farne a meno? Potevamo farne a meno!

Inlays Details | il lusso c’è, ma te lo devi meritare

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Saba Italia | DelSavio1910 | Durame | Gaber

Il nuovo lusso non grida, non è griffato, ma si nasconde nei dettagli… un po’ come il diavolo, ma di pelle.

Quest’anno è stato l’anno dell’intarsio: elegantissimo, sottilissimo, quasi invisibile. Resina su marmo, legno su pelle, pelle su pelle. Materiali diversi che si incastrano in armonie silenziose.

La micro-artigianalità è protagonista: gli oggetti diventano pezzi unici, con dettagli ricercati che raccontano storie. Un ritorno al “saper fare” che celebra lentezza e autenticità.

Una tendenza da occhi attenti e sguardo paziente: solo i più curiosi riescono davvero a coglierla.

Cerulean Blue | sembra facile ma non è

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Masterly | ABK | Studio Pepe x Archiproducts | Kriptonite

Il colore più visto, anche quest’anno: il cerulean blue. Raffinato, magnetico, ma pericoloso.

È bellissimo su superfici lisce, meglio se opache. Funziona sul metallo, sulla ceramica, su legni laccati. Ma nei tessuti è a un attimo dalla banalità.

Il rischio è dietro l’angolo ed è molto chiaro: camera del primogenito, taaaac!

Brutalism

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Orizzonti Brera Apartment | Giopato&Combes | Magis | Antoniolupi

Da Dune girato nella tomba Brion al mappazzone di tre ore di The Brutalist, poteva il brutalismo mancare alla Design Week? Ovviamente no.

Marmi spezzati, cemento nudo, ferro vivo. Il brutalismo è tornato, con la sua forza scultorea e un certo gusto per il disagio.

Crudo, potente, visivamente ipnotico. Ma anche… un filo teatrale.

Wrapped

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Talenti | 2 | 3 | 4

Dall’interior all’outdoor, il cuscino avvolgente è un must: prima avvolgeva solo le persone, ora avvolge persino se stesso.

Poltrone, letti, sedute da esterno… tutto sembra avvolto, imbottito, cozy al limite dell’eccesso.

Anche bello, eh. Ma vederlo riproposto 385 volte non è stato proprio favoloso.

Clubbing

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Poltronova | Dresswall | 5vie | riluc | Bd Barcellona | 6

Superfici lucide, latex, neon: che voglia che abbiamo di andare a ballare, ragazzi miei.

Questa è una delle tendenze più forti negli allestimenti, ancora timida nel design di prodotto, ma secondo me pronta a esplodere.

Il mondo della notte entra nelle case – piano piano – portando riflessi, movimenti e voglia di drama.

Safari

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OpinionCiatti | Papadatos | Mos | hmd furniture

L’anno scorso si parlava di desert: sabbia, terracotta, colori della terra.

Ora il trend si evolve e prende una piega più selvaggia. Texture beduine, pattern animalier, riferimenti tribali.

Da desert a safari è un attimo.

Cosa ci aspetta l’anno prossimo? Giungla urbana o tundra?

Shades of lime

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Studio Pepe x Archiproducts | Muuto | Studio Pepe x Archiproducts | Muuto

Il lime era ovunque… al Fuorisalone.

Al Salone, invece, quasi scomparso.

Un colore vitaminico, energico, ma – come dice Alice Avallone – probabilmente al tramonto.

Tutto questo mi suscita una riflessione però: è possibile che oggi il design di ricerca si veda più dentro il Salone che al Fuorisalone? Forse sì.

Sarà mica che questo Fuorisalone, da spazio off di ricerca, mi sia diventato più noioso della fiera istituzionale?

Binding

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Magis | 5vie | Magis | Moooi

Fibbie, corde, annodature: l’arredo legato è ovunque.
Alice dice che parla di legami forti. Io ci vedo anche precarietà. Un oggetto legato è spesso un oggetto facilmente smontabile, ricomponibile, trasportabile.
Forse ci siamo stufati di cose che durano più di noi. Forse vogliamo solo leggerezza.
Chi lo sa.


Finisce qui il mio (faticosissimo, divertentissimo) report dal Salone del Mobile 2025. Design come gioco, come rifugio, come specchio del tempo che viviamo. Hai visto anche tu queste tendenze? Ne hai notate altre?

Scrivimi nei commenti, mi farebbe davvero piacere un confronto!

 

Oppure, vai a leggere questo articolo di Alice Avallone, che ho citato prima, che ha inserito le tendenze che ho individuato in un contesto molto più ampio: DESIGN COME SPECCHIO DEI TEMPI