Da qualche mese ho iniziato un interessante percorso alla scoperta del mondo Dorelan, che mi ha portata ad approcciare la camera da letto in modo differente, non solo dal punto di vista progettuale ma anche culturale, indagandone i significati e il suo ruolo all’interno dell’abitazione.
Il letto, per esempio. Al di là della sua necessaria funzione e della sua presenza fondamentale all’interno della camera destinata al riposo, che significato ha per noi? Che sensazioni ci evoca? Come vogliamo sentirci quando a fine giornata ci rifugiamo al suo interno? A quali ricordi lo leghiamo? E quanto di tutto questo è collegato al suo design e alla sua estetica?
O ancora: come concepire, disegnare, creare un letto che ci inviti fin dal primo sguardo ad abbandonare ogni pensiero, dimenticare le tensioni e ad abbandonarci al sogno?
Ho fatto due chiacchiere con Giulio Iacchetti, designer di Somnia, uno dei letti della nuova collezione MyRoom di Dorelan
Intervista Giulio Iacchetti
Industrial designer, doppio compasso d’oro, collaborazioni con il top dei brand made in Italy (tra cui Alessi, Elica, Globo Ceramiche, Jannelli&Volpi, Magis). Ma chi è, oltre a questo, Giulio Iacchetti?
Mi definirei una persona curiosa, innamorata della forma degli oggetti, ma soprattutto innamorata del proprio lavoro.
Cosa significa, oggi, essere industrial designer?
Credo più che mai che oggi il vero significato del fare design si traduca nel saper fare sintesi, ovvero generare progetti in equilibrio tra esigenze dell’azienda, corrispondenti ai bisogni delle persone, attenti alla qualità e all’estetica, ma soprattutto espressione autentica del proprio modo di vedere e sentire le cose…
Da dove si parte per progettare un letto?
La cosa bella del letto è che ognuno di noi (ogni notte!) sperimenta cosa significhi dormire. E soprattutto tutti noi abbiamo fatto dolorosa esperienza, almeno una volta nella vita, di cosa significa dormire su letti scomodi. Il progetto parte dunque da un percorso per migliorare ciò che abbiamo verificato di persona…
Quali caratteristiche non dovrebbe mai avere un letto?
Un buon letto dovrebbe esprimere l’invito ad adagiarsi su di lui, ovvero dovrebbe essere “invitante”, da ciò si deriva che un letto non dovrebbe mai trasmettere l’idea che non sia confortevole, accogliente, freddo…
Descrivi Somnia a qualcuno che non può vederlo
Direi che Somnia è la casa della morbidezza, un nido composto da tanti cuscini su cui adagiarsi e chiudere gli occhi…
C’è ancora spazio per innovare, in camera da letto?
C’è sempre spazio per ripensare ogni cosa!
Quanto c’è di Giulio Iacchetti nel progetto Somnia?
C’è sicuramente il desiderio di fare una cosa buona, egoisticamente in prima battuta per me! (Somnia è nella nostra casa al mare, ed è
sempre un piacere adagiarsi a fine giornata perché è veramente accogliente e predisponente al riposo).
Visto che parliamo di sogni: c’è qualcosa che sogna di progettare ma non ne ha ancora avuto l’occasione?
A questa domanda rispondo sempre che mi piacerebbe disegnare un basso elettrico, prima o poi accadrà!
Una domanda che faccio sempre: qual è la differenza tra arte e design?
Ho sempre pensato che fossero discipline completamente diverse ed opposte, ora non sono più certo di questa distinzione e mi piace pensare ai punti in comune. Sono arrivato alla conclusione che sia l’artista che il designer operano per se stessi, per il loro piacere, per dare corpo ad un bisogno interiore di lasciare un segno in questo mondo: l’opera del designer poi si può replicare a beneficio di più persone, ma anche l’opera dell’artista, a ben vedere anche se unica, porta qualità al nostro vivere, al nostro spirito, al nostro bisogno autentico di verità e bellezza…
Leggi le altre INTERVISTE
— Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Dorelan. Come sempre, tutte le opinioni sono mie. Spero sarai felice di sostenere i brand che supportano questo blog! —
Lascia un commento