INTERVISTA A PAOLO E GIORGIO ROMANI | LEADER DELLA CERAMICA ITALIANA

Ho conosciuto i fratelli Paolo e Giorgio Romani durante un viaggio a Casalgrande, dove ho potuto ammirare uno degli stabilimenti produttivi del Gruppo Romani e lo showroom, che riunisce i quattro marchi del gruppo.

Rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, i fratelli Romani dirigono l’azienda fondata dal padre cinquant’anni fa guardando al futuro e puntando sull’innovazione e sul Made in Italy.

Ho deciso di intervistarli per comprendere a fondo come un’azienda così importante possa realizzare un oggetto privato come la ceramica da rivestimento in uno dei distretti industriali più importanti d’Italia.

Intervista a Gruppo Romani

Che tipo di azienda è Gruppo Romani oggi?

Presente sul mercato da oltre 50 anni, oggi il Gruppo Romani si pone fra le aziende leader della ceramica Made in Italy con un fatturato annuale di oltre 100 milioni di euro e una produzione specializzata di circa 8 milioni di mq.

Il nostro Gruppo, che impiega oltre 450 persone, rappresenta pienamente la dedizione alla qualità del prodotto, in un’ottica di evoluzione continua, con tre stabilimenti produttivi all’avanguardia localizzati sul territorio nazionale. I nostri prodotti in grès porcellanato, dal piccolo formato 10×10 cm fino alle grandi lastre 80×180 cm, sono distribuiti in oltre 80 paesi nel mondo. Tutto attraverso i quattro brand commerciali Serenissima, Cir, Cercom e Cerasarda.

La proprietà detiene il 98% delle quote di Gruppo Romani Spa, per cui si può considerare una società Unipersonale; e il 70% della controllata NGT che, attraverso il marchio Isla Tiles, produce un fatturato di circa 15 milioni di euro/anno.

Il processo creativo di Gruppo Romani

Come funziona il processo creativo che porta alla realizzazione di una collezione di una delle aziende del gruppo?

Solitamente il team di progettazione, che fa capo al product manager ascolta le richieste dei responsabili commerciali, segue attentamente le ultime tendenze nel mondo della moda e del design e visita le più importanti fiere del settore nel mondo per trovare la giusta ispirazione.

A questo punto si consultano alcuni studi specializzati nel design ceramico per ricercare i materiali, le grafiche e le strutture necessarie per realizzare i primi prototipi. Il “comitato di selezione”, un gruppo di lavoro ristretto composto da product manager, direttori commerciali e responsabili di laboratorio e marketing, visionano i prototipi e definiscono le finiture, le nuance cromatiche, i formati, e i pezzi speciali da mettere in gamma.

Completata la fase di selezione e definizione della collezione si procede alla programmazione di una prima produzione ridotta. La collezione viene così presentata in anteprima in occasione dei più importanti appuntamenti fieristici sviluppando strategie di marketing e attività di advertising e merchandising.

Tre parole per descrivere…

Serenissima: è il brand capostipite del Gruppo, rappresenta l’eleganza, la qualità e l’originalità.

Cercom in un dialogo costante con il mondo dell’architettura è un mix equilibrato fra design, estetica e performance tecniche.

Cir si riassume con il pay off “free your immagination”: creativa, giovane e dinamica

Cerasarda: fiore all’occhiello della nostra produzione, la ceramica della Costa Smeralda è glamour e luxury; interprete del design contemporaneo tra antiche tradizioni e raffinate tecnologie produttive

50 anni di storia

Serenissima compie oggi 50 anni: cosa significa per voi dirigere insieme un’azienda fondata da vostro padre?

Significa molto, significa continuità e ricambio generazionale.

Occorre avere larghezza di vedute e una forte intesa tra noi fratelli, con l’obiettivo comune di trasmettere un’azienda sana ai nostri figli, se avranno la capacità e la voglia di portare avanti il progetto del nonno.

Per me e Giorgio, mio fratello, è stata una scelta naturale perché l’educazione ricevuta ci ha permesso di entrare a far parte dell’azienda senza particolari difficoltà. Ma siamo consapevoli che per superare qualsiasi avversità occorre impegno e grande forza di volontà.

Il distretto della ceramica

Quanto è importante far parte di uno dei distretti industriali più rilevanti a livello nazionale?

Diciamo che ci sono pro e contro. Far parte di un distretto così importante significa maggiore velocità nello sviluppo tecnologico, avere a disposizione sul territorio risorse umane specializzate e un confronto quotidiano con i competitor.

Per contro, la concorrenza è più forte rispetto ad altri settori, il costo delle risorse umane è più alto e incide maggiormente sui costi di produzione; così come le innovazioni continue, che normalmente sono un vantaggio, ma all’interno di un distretto possono risultare pericolose. In pochi giorni le novità vengono recepite e sviluppate anche dalle altre aziende del distretto stesso.

Una lamentela, se posso. Il distretto di Sassuolo è uno dei distretti più importanti al mondo in termini di ricchezza, produttività e ricerca, così come riportato anche da noti economisti statunitensi. Nonostante questo non ha mai goduto dei benefici della politica e dell’opinione pubblica italiana, che spesso ci ha lasciati soli a combattere contro il resto del mondo. Ogni giorno dobbiamo affrontare le infrastrutture scarse, i trasporti inefficienti e gli aiuti economici inesistenti. Inoltre, l’industria ceramica è altamente energivora e, anche sotto questo punto di vista, non sono mai arrivati aiuti da parte dello Stato o delle istituzioni per ridurre l’impatto energetico.

Il futuro della ceramica secondo Gruppo Romani

Qual è secondo voi il futuro della ceramica?

Bella domanda. I grandi gruppi industriali e finanziari e i fondi di investimento si sono avvicinati al nostro distretto, investendo; questo perché probabilmente, gli utili generati dalle industrie sono giudicati ancora interessanti.

Il futuro lo vedo di dominio di pochi gruppi che, unendo le forze, riusciranno a contrastare le produzioni estere (Spagna, Cina e Medio Oriente). Dall’altra parte, vedo un ritorno all’artigianalità e al lusso e, quindi, è probabile che alcune realtà, come ad esempio la nostra Cerasarda, se gestite bene, possano continuare ad affermarsi come trionfo del Made in Italy.

Quindi si configura un futuro composto da grandi gruppi da un lato e, dall’altro, da piccole realtà semi-artigianali. Cosi come sta avvenendo in altri settori: moda, alimentare per citarne alcuni.

Questa è una domanda che faccio in tutte le mie interviste: qual è per voi la differenza tra arte e design?

Arte è letteralmente attività umana che porta a forme creative di espressione estetica, è capacità di trasmettere emozioni.

Design è progettazione in vista di una futura industrializzazione. Nel design vedo una maggiore dinamicità e ritengo che possa servire a definire un futuro migliore.

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