Quest’anno Ventura Future si sposta al BASE in via Bergognone 34, una nuova sede che da tempo si occupa di promuovere i progetti culturali, l’innovazione, la contaminazione degli ambiti disciplinari e creativi. Obiettivo che meglio non potrebbe sposarsi con il pay off “Futuro e apprendimento” del progetto 2019. 3500 metri quadri saranno dunque a disposizione delle installazioni e degli eventi di Ventura Project, che da tempo si riconosce per la capacità di talent scout e di reinventarsi in ambiti nuovi della città, individuare nuove location e di sviluppare per ognuna di esse la giusta design story.
Le esposizioni e gli eventi ruoteranno attorno a temi interessanti e inusuali: cibo, artigianato, tecnologia e, problematica attualissima, il biodesign.
Quest’anno, per una migliore gestione del flusso dei visitatori, l’entrata sarà a pagamento. 5 euro di biglietto che potranno essere acquistati anche in prevendita.
Ho selezionato i progetti che non voglio perdere:
Cocina de la Tierra – Isabelle Sanchez Jacques
Cocina de la Tierra è una sound installation, dove i visitatori sono invitati ad ascoltare le storie e aneddoti di migranti, mentre si consumano piatti tipici messicani (luogo d’origine dell’artista). Cocina de la Tierra è un’installazione che si pone il nobile obiettivo di stimolare maggiore tolleranza e comprensione tra le culture.
The collection Collection – Studio Schneemann
Studio Schneemann si è occupato di indagare il concetto di memoria collegato a quello di riuso. Tramite l’utilizzo di oggetti che appartengono al nostro passato e alla nostra storia, vengono create forme nuove e inedite. The collection Collection è la dimostrazione che il passato può assumere un aspetto diverso e assumere significati in grado di rivitalizzarlo.
Sacrosant – Mash T Design Studio e Tabisha Mjo
Tabisha Mjo racconta di come sia nato Sacrosant, un progetto che racconta le sue origini sudafricane; in particolare la devozione, quasi ossessiva, con cui le donne africane tengono alla cura della casa riflette quasi un atteggiamento sacrale nei confronti della dimora. Sarà un’installazione dal mood esotico che darà vita a un percorso conoscitivo ed evocativo di zone del mondo che ancora sembrano molto lontane.
Equilibrium – Jun Murakoshi
Jun Murakoshi studia le potenzialità della linea come elemento unico e indipendente. Sculture sospese, contro la gravità e contro la densità della materia. Che dimensioni ha una linea? Quanto pesa? Quanto spazio occupa? Tutta la semplicità giapponese racchiusa in un’unica installazione.
Pusaka – Edwin Charmain
Pusaka in indonesiano significa “cimelio”. E l’omonimo progetto si propone proprio di riportare in vita una tradizione artigiana originaria dell’Indonesia di produzione di gioielli. Pusaka nasce dalla collaborazione con la manodopera indigena per dar vita a una collezione che combina l’argento riciclato, motivi batik tradizionali e forme che mutuano dalle piante.
Future (H)eart(H): 7 dutch design vision for a liveable earth – Organization in Design
Biodesign. Ecco il focus di questo progetto, che verterà su un design per il progresso e l’innovazione nel campo della sostenibilità e della biologia. Un design etico ed ecosostenibile, ecco la direzione da seguire se si vuole lasciare un’impronta e modificare radicalmente il modo di vivere.
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