Per la serie: voglia di viaggiare mollami che ora non si può, oggi ti porto in un attico di Mosca chiamato Wine House. Ho la sensazione che sorseggiare vino rosso in relax sul divano, con alle spalle una casa così, deve essere un’esperienza memorabile.

Il progetto di Wine House è dell’architetto Alexey Nicolashin e dal team di SL Project. Nel mio immaginario gli interni delle case russe devono essere fredde, minimali e rigide, ma questo appartamento di 120 metri quadri mi ha colpito proprio per l’atmosfera calda e rilassante.

In generale, il legno, il bianco e il nero coesistono in tutte le camere creando sinergia in tutti gli elementi presenti. Ma andiamo a vedere tutto nei particolari.

La zona living di Wine House

Visto il clima rigido di Mosca non mi stupisce la presenza di pannelli di legno in molte pareti della casa, un po’ come le nostre case di montagna. Questo particolare scalda otticamente l’ambiente, svolge una funzione divisoria e riesce a nascondere condizionatori e prese d’aria.

L’appartamento, che si sviluppa su due piani, presenta un ampio living in cui è stata accorpata la cucina collegato alla zona notte attraverso una scala bianca con corrimano in vetro: l’effetto è quello di una scala che sembra crescere dal terreno e restare sospesa.

L’appartamento ha una posizione angolare e un numero sufficiente di finestre, quindi lo studio SL Project ha deciso di utilizzare questi elementi a suo vantaggio in modo da ottenere un volume ampio e luminoso, combinando la cucina con il soggiorno in una zona unica con lavanderia inclusa.

wine house living

 

scala in vetro ispirazioni

 

 

La cucina è ultra-moderna, in bianco e nero. Il blocco del piano lavoro è laccato, mentre i mobili neri sono opachi. Molto elegante, non trovi?

Le cucine nere sono un trend già da alcuni anni. Ne ha parlato Carlotta nel suo articolo.

cucina isola moderna minimale

 

La zona notte

Al piano superiore sono state progettate tre camere: una padronale per i genitori e due per i bambini – una per la ragazza, l’altra per i ragazzi. Per la camera padronale lo studio ha optato per una soluzione non convenzionale: la camera da letto è in continuità con la stanza da bagno. I due spazi, seppur continuativi, sono divisi da una porta scorrevole in vetro trasparente.

Il vetro, infatti, accompagna tutti gli ambienti di Wine House: a partire dalle grandi finestre per arrivare al separé in vetro fumé passando per la scala che unisce i due piani.

wine house camera da letto

I bagni | Details are not details

wine house bagno vetrato

In una casa curata nei minimi dettagli, i bagni giocano un ruolo fondamentale. In questo caso entrambe le stanze da bagno sono state realizzate con elementi del catalogo antoniolupi.

Il bagno padronale, prosecuzione della camera da letto, è un cubo di vetro fumé, specchio e marmo, all’interno del quale spiccano gli arredi bianchi:

  • il mobile antoniolupi, un parallelepipedo bianco lucido con lavabo integrato, perfetto nella sua semplicità
  • la vasca freestanding

Per quanto riguarda la rubinetteria, gli architetti hanno scelto la collezione Bikappa: da notare, la raffinata bellezza del rubinetto lavabo che esce direttamente dallo specchio.

wine house bagno marmo verde

parete specchio bagno marmo

Il secondo bagno racchiude l’essenziale | un lavabo e una doccia a vista con soffione Lastra | e si lega all’ambiente studio e alla seconda camera da letto. Anche qui: niente porte ma solo vetrate per ampliare ulteriormente l’ambiente.

introverso ulian antoniolupi

In questo spazio il protagonista è il lavabo Introverso45, l’opera di design (o forse sarebbe meglio dire d’arte) di Paolo Ulian per Antoniolupi: un unico blocco circolare, un progetto nato osservando la lavorazione di sbozzo delle sculture in marmo, in cui la forma tridimensionale è delineata da una serie regolare di tagli gestiti da una macchina a controllo numerico.

Il blocco di marmo, appoggiato sulle pietre bianche e affiancato alla parete in marmo Nero Marquinia, dimostra come molto spesso nel design less is more.

Per dare continuità al progetto, anche in questo secondo bagno è stata utilizzata la rubinetteria Bikappa, che accompagna la scultura in marmo nella sua versione da terra.

introverso ulian antoniolupi interni

introverso ulian antoniolupi interni

Ancora marmo nel bagno numero 3. La linea pulita e minimale della vasca Ago, appoggiata su uno strato di pietre bianche, crea un ambiente rilassante e avvolgente.

Quanto adoro le vasche freestanding! Guarda un po’, ne ha parlato Carlotta in questo articolo.

vasca freestanding bagno bianco nero

specchio bagno parete antoniolupi

Non posso che concludere questo home tour condividendo con te la mia lista dei desideri-non-realizzabili:

  • una cucina bianca laccata
  • un bagno in camera per non rischiare, tutte le notti, di rompermi un dito del piede
  • una vasca freestanding, in cui sorseggiare una camomilla prima di andare a dormire
  • una parete in marmo (mi accontento, andrebbe bene total black oppure bicolore come l’ultimo bagno)
  • un’opera d’arte e di design, come Introverso che, nonostante la funzione, è in grado di essere ammirata come opera d’arte.

Dici che chiedo troppo?

Intanto che ci pensi, scopri gli altri home tour.