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Portare la tipologia dell’Hotel alle sue estreme conseguenze. Rivoluzionarla dall’interno, ma con un pizzico dei saggezza letteraria. È questa l’azione compiuta dallo studio d’architetti Neri&Hu per il progetto Invisible Rooms dell’Elle Decor Grand Hotel. 

Funzione e Rivoluzione

elle decor design hotel milano

“Abbiamo scelto di andare al di là della definizione tradizionale e statica, di hotel inteso come una serie di elementi funzionali – hall, lounge, ristoranti, camere – e suggerire, attraverso la narrazione, nuove possibilità”, dicono Lyndon Neri e Rossana Hu. L’idea alla base del progetto è quella di far sperimentare in prima persona ai visitatori le nuove funzioni dell’hospitality con situazioni inaspettate e immersive facendo lavorare i progettisti sugli interni dello storico Palazzo Morando di Milano.

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Non sono più le funzioni tradizionali a modellare la struttura dell’hotel, bensì la dimensione dell’emozione; è come se la riflessione sul concept dell’hotel scaturisse dalla cultura e dalla filosofia orientale, tipica appunto dello studio Neri&Hu: dalla lounge popolata da verde indoor al ristorante per un ideale banchetto collettivo. Dalla camera-voyeur, alla sala cinema con la funzione dei cortili cinesi o delle aie delle fattorie lombarde. Per arrivare al cortile, dove ritrovare il cielo e il contatto con Milano.

Memoria letteraria

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La creazione di Invisible Rooms non avrebbe però avuto luogo senza la memoria letteraria classica europea. È infatti Le Città Invisibili di Calvino ad aver conferito forma al progetto. Pubblicato per la prima volta nel 1972, testo diventato un cult per architetti e progettisti; proprio come Marco Polo presentava a Kublai Khan le città esplorate divise per categorie, Invisible Rooms suddivide l’hotel in nove stanze, legate al concetto di ospitalità, mettendo in discussione la nostra attuale concezione di hotellerie. Come le Città di Calvino, ogni stanza ha una sua peculiarità e un suo potere legati alla sua funzione, alle modalità dell’abitare e allo stile di vita. Si tratta insomma di un esperimento sociale oltre che architettonico.

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Le città invisibili di Italo Calvino come ispirazione

“Abbiamo scelto le città invisibili classiche del 1974 di Italo Calvino come ispirazione per questo progetto, un libro che entrambi abbiamo letto al college e da allora ha continuato ad accendere le nostre energie creative.” raccontano Lyndon Neri e Rossana Hu.

“In esso, Marco Polo presenta a Kublai Khan le descrizioni di varie città fantastiche che ha incontrato nei suoi viaggi. Abbiamo selezionato ogni tema e l’abbiamo tradotto in aree programmatiche dell’hotel, realizzando 11 stanze uniche che portano i visitatori in un viaggio attraverso un’esperienza di ospitalità a 360°. Allo stesso tempo, mentre le camere invisibili possono essere identificate come un hotel tradizionale dal punto di vista delle funzioni, abbiamo cercato di interpretare queste funzioni con una prospettiva diversa: il ristorante accoglie gli ospiti intorno a un lungo tavolo, la sala riunioni è in realtà uno spazio intimo per un tête-à-tête tra due persone, e il grande salone è in realtà una successione di spazi accoglienti progettati come radure in una foresta.”

Un hotel come una città dunque, in uno spazio urbano denso e ripensato in ogni sua funzione.

L’inaugurazione si è svolta ieri, giovedì 4 ottobre a cui io con, profondissimo dispiacere, non ho potuto partecipare.

Ma non disperiamo, Elle Decor Grand Hotel è visitabile dal 5 al 21 ottobre 2018 dalle 10 alle 21, ingresso libero.

 

| fotografie di Ketevan Varsimashvili |