Raggiungere Maison&Objet 2020 quest’anno si è rivelato una vera odissea. Da qualche mese a questa parte Parigi è bloccata per via di uno sciopero molto sentito, che ha rallentato gli spostamenti di tutti gli abitanti, compresa me! Ma insomma, difficoltà a parte, eccoci arrivati.

“Se vi sentite nostalgici, bhe è meglio che guardiate altrove”. Ecco la sensazione (nonché il motto) che ci infonde l’edizione di Maison&Objet 2020 con il progetto (RE)GENERATION: analisi, osservazione e sperimentazione sono infatti le parole chiave.

>> ricordi le edizioni precedenti di Maison&Objet?

Design, and… Action!

Portatore di questi ideali è il progetto del designer belga Ramy Fischler Design, and… Action! che sviluppa un’articolata riflessione attorno a delle questioni super attuali, esplorando i trend dell’abitare e di consumo tra le generazioni Y e Z. Il tema più ampio a cui si ispira Ramy Fischler, dal titolo (RE)GENERATION, porta con sè delle domande a cui non viene fornita una risposta precisa, ma permettono un’apertura verso la sperimentazione.

What if…?

… Il concetto di proprietà non fosse altro che una finzione?
… I mobili potessero tornare in vita?
… Le nostre case potessero parlarci in totale onestà?
… La condivisione ci facesse sentire a nostro agio?
… Gli oggetti potessero prevedere ogni nostro desiderio?
… La “mia” casa diventasse la “nostra” casa?

Behavioural laboratory

Si tratta di questioni suggestive che Fischler mette al centro di un’installazione tutta particolare. Vengono messi in scena tre momenti quotidiani in luoghi diversi della casa, la cucina, lo studio, la control room e il social hub. In ognuno di questi spazi, proiezioni future di nuovi modi di co-living, hanno luogo scena della vita condivisa di cinque giovani personaggi che interagiscono tra loro e con gli oggetti; yoga, realtà virtuale, condivisione: sono ipotesi per un futuro che si sta rivelando fin d’ora come possibile.

Nuove generazioni

Le nuove (ri)generazioni di Millenials sono caratterizzate da una forte sensibilità per l’ambiente, per il riciclo, il second-hand, ma devono si rapportano con agilità anche con un incessante sviluppo della tecnologia che sta portando su un piano immateriale la maggior parte degli aspetti del quotidiano. Dalla realtà virtuale al più ampio concetto di sharing, tutto si sta muovendo “dalla dimensione del possesso a quella dell’accesso”, modificando non solo le abitudini di consumo, ma anche quelle di relazione tra le persone.

Insomma, lascio Maison&Objet 2020 con nuove domande in testa, ma anche nuove prospettive e (forse) consapevolezza.

È bello pensare al design e alla progettazione come uno specchio delle abitudini che cambiano: basta soffermarsi un poco e tutto appare chiaro. Le modalità di progettazione cambiano seguendo il nostro approccio agli oggetti e le nostre abitudini di vita.