Il 15 Aprile si conclude la mostra dedicata a Valentina, personaggio della serie di fumetti di Guido Crepax. I musei civici di Bassano del Grappa hanno deciso di ospitare per cinque mesi l’esposizione dedicato a un personaggio complesso, tormentato e sensuale, a ormai 70 anni dalla sua nascita. Il legame che il suo creatore ha con il Veneto e in particolare con Venezia è particolarmente forte: i tre curatori, che altro non sono che i figli di Crepax stesso, sottolineano come Venezia (dove aveva abitato con la famiglia tra il ’43 e il ’45 per sfuggire alla guerra) sia stata un tassello fondamentale per la sua formazione; qui, appena dodicenne, aveva realizzato, i suoi primi albi a fumetti ispirati a film horror degli anni ’30/’40 e sognava di diventare un autore di storie a fumetti.
Valentina ha una psicologia complessa, è una donna fragile, emotivamente instabile, che soffre di allucinazioni e di strane visioni. Vive una doppia esistenza: una realtà marchiata dall’anoressia e dalle difficoltà accompagnata da una dimensione onirica, dove tutto si avvera ed è possibile.
Caschetto corvino, un corpo fragile e lungo, proprio come racconta la sua carta di identità. Nata nel giorno di Natale del 1942, Valentina è una donna in transito sospesa fra i suoi sogni e i suoi tormenti. La sensualità e l’erotismo emanati dalla sua figura sono diventati la sua cifra caratteristica, Valentina infatti è spesso rappresentata a letto, mentre fumando sfoglia delle riviste e beve caffè. Ispiratrice del suo personaggio, fu Louise Brooks, la Lulù del cinema muto, femme fatale e alter ego della Valentina di Crepax.
Nonostante le sue mille contraddizioni, tormenti e debolezze, il personaggio di Crepax è personaggio potente, forte. Una donna che diventa icona, ammirata e emulata. Anche la moglie del suo creatore aveva tratti comuni alla protagonista del fumetto, dalla data di nascita ai vestiti che indossava. Spiegano i figli di Crepax, curatori dell mostra: «Mia madre si è portata in giro il personaggio, si è fatta la frangia scura. Vedevo addosso a Valentina i vestiti che portava mia madre, nei fumetti compariva la nostra automobile. Valentina era sempre tra noi come se fosse vera». Esiste, è reale, come se chiunque, potenzialmente, potesse riconoscersi in lei.
Poi Valentina è invecchiata con il suo autore. O meglio, si trattava di una crescita, ma rallentata. Tanto che a un certo punto Crepax decise di non rappresentarla più e cambiò persona. Si inventò altre donne, altri caratteri, e Valentina si ritirò dagli schermi, raggiungendo la celebrità che ha ora.
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