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Ho conosciuto Valeria [Bottega Botanica] circa un anno fa grazie a Paola [We Make a Pair], che ha la capacità innata di connettere le persone giuste e di creare relazioni.
Da quel momento abbiamo iniziato a bere caffè e tisane al Café Lumiére, a Torino, quasi ogni mese.
Ogni volta l’obiettivo era lo stesso: trovare un modo per collaborare, per costruire qualcosa insieme… e così pian piano abbiamo iniziato a farlo.
Prima l’allestimento del giardino verticale di Retrobottega, di cui devo ancora scrivere qui sulle pagine di unprogetto, poi una collaborazione ad Expocasa, e infine la decisione di inserire il servizio di Valeria all’interno dei miei servizi di progettazione d’interni.
Poi ad agosto abbiamo pensato che sarebbe stato riduttivo mantenere questa nostra collaborazione soltanto offline, e così abbiamo deciso di lanciare una nuova rubrica, che partirà a novembre e porterà le piante da interno qui su unprogetto.
Ci saranno le parole e i consigli di Valeria e un po’ di fotografie, che scatteremo ogni volta insieme a Davide.
Questa ad esempio l’abbiamo scattata durante il nostro primo shooting: le piante sono di Yougardener, i cuscini de l’Opificio, che ci ha ospitato nel suo showroom torinese, e gli accessori di Epoca Spa.
Vedrai tutto meglio nei prossimi post 🙂
Tornando a noi, oggi ti presento Valeria…anzi, si presenta lei.
Intervista a Valeria, alias Bottega Botanica
Chi sei?
Sono Valeria, una fiorista freelance con la fissa/ossessione per le piante da interno.
Come hai fatto a diventare Bottega Botanica?
BB rappresenta il mio ritorno in Italia, è stato il mio modo di ripartire unendo tutto quello che ho imparato negli ultimi anni. è un progetto che avevo in testa da tanto tempo, se mi guardo indietro, ho l’impressione di averlo sempre coltivato, anche quando stavo facendo altro.
BB unisce il mio amore e rispetto per le piante alla mia formazione come fiorista e antropologa, è il mio tentativo di migliorare la vita quotidiana delle persone attraverso le piante.
Descrivi la tua pianta preferita a una persona che non può vederla
Al tocco è morbida e vellutata ma puoi percepirne le venature sottili. Le foglie sono bordeaux sulla pagina inferiore, venature rosse e linee decise sul davanti, i disegni ricordano maschere tribali. La sera le foglie si chiudono come mani in preghiera per poi riaprirsi non appena rispunta il sole.
Indovinato?
È la Maranta Leuconeura – Prayer plant
Il pollice nero non esiste: davvero? Puoi dare tre consigli ai lettori di unprogetto?
Certo! il pollice nero non esiste, come non è vero che si nasce stonati: è una questione di sensibilità e allenamento.
Non avere successo con le piante non significa avere il pollice nero. Spesso acquistiamo semplicemente piante inadatte per i nostri spazi o per i nostri ritmi di vita.
3 consigli?
- Non spaventarti degli insuccessi, ma impara dagli errori. Come in ogni relazione che si rispetti, ci vuole dedizione, empatia e il coraggio di proseguire per tentativi ed errori;
- Osserva ogni giorno le tue piante, anche per pochi secondi, ti aiuterà a conoscerle sempre meglio;
- Tienile vicine e godi della loro compagnia, non sono soprammobili ma preziosi esseri viventi.
Mi descrivi un dettaglio di casa tua che ami?
Di casa mia adoro la luce calda del soggiorno, alla sera, quando c’è silenzio, siamo tutti a casa e dal divano mi godo la vista delle mie piante.
Progetti futuri?
Tanti… ci sono le consulenze online per imparare ad arredare casa con le piante; i workshop che sto cercando di costruire in base a tutte le richieste e i messaggi ricevuti da chi mi segue; uno spazio/bottega pieno di persone e piante; e poi, tante nuove collaborazioni che sono sempre un ottimo stimolo per far nascere nuovi progetti.
Tra le miei preferite c’è sicuramente questa con unprogetto perché, come tutte le cose belle, è nata con leggerezza un sabato a colazione.
Che dire, sono felice. Sono felice perché non è facile trovare persone che amino far nascere progetti il sabato a colazione; e sono felice perché adoro imparare, e so che da Valeria imparerò tanto.
Chiudo con questa immagine, che mi fa ridere tantissimo.
Situazione: giovedì mattina, ore 11, shooting botanico nello showroom torinese de l’Opificio.
Davide: “Fate finta di essere due piante”
Io e Valeria:
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