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Pretziada significa in sardo “preziosa” o “da pagare a caro prezzo”. Proprio come la Sardegna. Ne sono consapevoli i due designer Ivano Atzori, di origini sarde e Kyre Chenven, californiana, gli autori del progetto Pretziada che ha come obiettivo la valorizzazione della cultura sarda, tramite l’arte e il design.
Come nasce Pretziada?
Quella tra i due designer e la Sardegna è una vera propria storia d’amore; una legame che aveva dei contorni già nel 2015, ben prima della fondazione del progetto.
I due artisti dopo un lungo peregrinare tra Milano, New York e di nuovo Milano realizzano la necessità di andarsene e di cambiare i ritmi di vita. La frenesia della città a loro piace, ma sono disturbati dalla volgarità e dalle condizioni disumane che questa obbliga a sostenere; programmano così di sistemarsi altrove, in campagna, precisamente nella campagna sarda.
Sono gente di città, i due artisti; per questo l’iniziale scontro con una realtà lenta, antica e dai ritmi ancestrali ha sconvolto non poco Ivano e Kyre. È stato tuttavia l’incontro con una comunità di persone ad aiutare l’inserimento in una società che con Milano e New York aveva poco o niente a che fare. Parlare con le persone, anche solo per uno scambio di battute, il confronto con menti diverse, ha portato a elaborare un progetto, che probabilmente era già in nuce da tempo, ma ancora non aveva acquistato un contorno.
Come si è evoluto?
“Inizialmente Pretziada era semplicemente un progetto di storytelling per raccontare la Sardegna un po’ a modo nostro, con il nostro occhio e con un gusto estetico attuale. Dopo il viaggio negli Stati Uniti ci siamo accorti che la Sardegna era sconosciuta a molti, troppi. Poi quando ci siamo resi conto che lo storytelling stava costruendo un suo pubblico abbiamo deciso di sviluppare l’idea originale che era di coinvolgere designer e creativi dal taglio internazionale per collaborare con artigiani locali. Sono pochi prodotti ben seguiti in tutti i loro aspetti, soprattutto quello di relazione tra creativo e artigiano. L’idea è di offrire comunque un contributo al territorio”.
Parla così Ivano della nascita del progetto: da una semplice volontà di raccontare nasce quella di creare. Il coinvolgimento di altri designer e artigiani ha dato vita a prodotti che sono sia un recupero di manufatti in via d’estinzione, sia una reinterpretazione di costumi sardi da parte del designer.
Le collezioni Pretziada non sono sottoposte a stagionalità, sono fatte per durare. La missione infatti è quella di creare un ponte tra la condizione di lontananza materiale e spirituale dell’isola e il continente; emerge, dal racconto di Ivano e Kyre, un estremo bisogno di dialogo tra gli abitanti della Sardegna e il resto della penisola e dell’Europa.
“Vogliamo che tutte le persone che collaborano con gli artigiani vengano sul posto anche per poco tempo ed assorbano il know-how di queste persone in modo che ci sia un dialogo equilibrato tra le due parti. Qui sull’isola c’è una gran voglia di mettersi in gioco. Di affacciarsi a nuove esperienze e immaginari, dovuto al fatto che i confini di un’isola sono marcati geograficamente e fisicamente”.
>>> E-commerce Pretziada
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