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Horror vacui. Nell’arte definisce l’atto di riempire completamente l’intera superficie di un’opera con dei particolari finemente dettagliati, per paura di lasciarsi sopraffare dal vuoto della tela bianca.
Un interior designer non potrebbe essere meno d’accordo. Una parete bianca è bella, dà luce e allarga lo spazio, è vero, anche se talvolta un’equilibrata decorazione non guasta. Ti propongo quattro possibili soluzioni che possono aiutare a personalizzare una superficie vuota e che conservano quella finezza che accontenta anche un interior designer. Insomma, decorare non significa riempire, né tanto meno horror vacui.
IXXI
Fondata nel 2010 dai designer olandesi Éric Sloot, Paulien Berendsen, Roal Vaessen e soci, IXXI è un’agenzia che sorprende con delle splendide composizioni murali. Si tratta di pannelli modulari e componibili, di forma quadrata, da assemblare a piacimento. Il motivo del nome “IXXI” sta nel tecnica con cui le unità più piccole sono legate le une alle altre: ovvero, tramite dei cavi a “x” che uniscono i vertici.
IXXI permette una decorazione davvero versatile, puoi infatti scegliere di giocare con i pixel di un immagine, oppure accostare i vari moduli per creare un motivo geometrico.
BeoSound Shape
Per gli amanti della musica, BeoSound Shape è il perfetto compromesso tra l’utile e il bello. Frutto dell’ingegno del designer danese Øivind Alexander Slaatto, il sistema di casse wireless di Bang&Olufsen è la soluzione di design al problema della scarsa acustica delle stanze negli spazi aperti multifunzionali. I riquadri fonoassorbenti assorbono le onde sonore anziché rifletterle, questo migliora l’esperienza musicale e tutta l’atmosfera acustica della stanza, anche con l’impianto spento. Così come la luce e l’atmosfera, infatti, anche l’acustica influisce sul nostro benessere.
Venduti singoli moduli, è quindi possibile assemblare la composizione seguendo le linee dell’ambiente e il proprio gusto.
Tonki
I Tonki sono scatolette di cartone su cui è possibile stampare una propria foto, rigorosamente quadrata come (ai tempi) su Instagram. Un po’ come all’Ikea però, arrivano direttamente a casa del tutto smontate, starà a ciascuno applicare la propria manualità per piegare e incastrare tutti i lati della cornice in cartone. La bellezza bisogna guadagnarsela in fondo.
P.S. La storia dell’origine dei Tonki è decisamente carina, leggila sul sito.
Tonki è anche nel nostro 99regali, l’e-book con 99 idee regalo per Natale.
I piatti di Yvonne Ellen
Ogni volta che pensiamo ai piatti appesi alle pareti vengono in mente le case delle nonne. È vero ed innegabile. Tuttavia, dovremmo spogliare l’immaginario da queste convinzioni, perché da un po’ di anni a questa parte le stoviglie da parete sono tornate prepotentemente in voga. Un esempio raffinato e originale è la collezione “Quirky animal Tea Party” di Yvonne Ellen, per Flodeau.
Yvonne ama passare il tempo a scovare vecchie ceramiche cinesi, per poi ridipingerle a mano una ad una. In particolare questa collezione raffigura piccoli animali colorati, dai pappagalli ai pesci, che spuntano dai bordi delle stoviglie, con fare curioso e nettamente surreale.
>>> leggi come arredare con i cappelli di paglia o con la carta da parati
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