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Qualche settimana fa ero a Inchiostro Festival (di cui ho già parlato qui) a girovagare tra gli stand del Chiostro di Santa Chiara ad Alessandria. Erano più o meno le quattro del pomeriggio quando incontro Marta e Anna. Marta è in piedi su una sedia, sta appendendo delle stampe a dei fili, mentre Anna è china sul tavolo a disegnare.
Anna e Marta sono le fondatrici di Nerodiseppia, uno studio creativo di Torino specializzato in textile e surface design, che crea pattern e fantasie per tessuti, accessori, e pezzi d’arredamento.
Non ho potuto non fermarmi a chiacchierare un po’ con loro per farmi raccontare la loro storia e quella del loro progetto.
(Tutte le foto sono state scattate da Whateverimpossibile, date un’occhiata per sapere di cosa si tratta)
Gli inizi
Marta inizia a raccontarmi tutto dall’inizio, da quando Nerodiseppia era forse solo una vaga idea.
Avevo finito architettura a Torino, ma non mi piaceva fare l’architetto. In quel periodo ero a Berlino, avevo lavorato in tanti studi, ma non ero più contenta di quello che facevo. Berlino è una città bellissima, intendiamoci, a livello umano mi ha dato tantissimo, ma dal punto di vista professionale è un esubero di tutto ciò che è arte grafica, fotografia, illustrazione e moda, per cui è spesso difficile inserirsi in un ambiente lavorativo di qualità, capisci?
Immagino oltretutto che se si è giovani non sia facile farsi spazio in un mondo così vivo e a tratti caotico.
Esatto, è stato proprio a questo punto che ho deciso di tornare in Italia. Nel 2013 ho deciso quindi di intraprendere un Master di illustrazione a Macerata all’Ars in Fabula, e nel 2014 ho iniziato a lavorare come grafica, calligrafa sperimentale, insomma un po’ un misto. Dopo pochi mesi, quindi ho pensato di proporre le cose che creavo come pattern per tessuti.
Nerodiseppia
Fino a questo punto del tuo percorso hai viaggiato sola, mi sembra di capire. Anna quando entra a far parte del progetto?
Anna mi ha raggiunto proprio poco tempo dopo. Lei aveva studiato filosofia a Berlino, poi dopo sette anni in Germania tra Mainz e Berlino, dove insegnava all’Università in vista di un dottorato, si è resa conto che l’ambiente accademico non faceva per lei. È così che mi ha raggiunto in Italia, dove, insieme, abbiamo dato forza e vita al semino che avevo piantato io. Diciamo che rispetto a come è partito, l’abbiamo progressivamente rivoluzionato e adattato a noi.
È ormai quattro anni però che questo progetto è ormai in piedi, no?
Sì! Abbiamo finalmente uno studio nuovo e quindi abbiamo un sacco di spazio ora! Siamo a Torino in zona Docks Dora.
Facciamo mediamente quattro fiere all’anno, fiere di settore, che francamente sono molto stressanti. Ma, nonostante siano soprattutto un grande investimento, è proprio quello che ci permette di farci conoscere e di ampliare il nostro circolo di clienti. Lavoriamo molto con le aziende per le quali produciamo grafiche per tessuti moda, carta da parati, accessori d’arredamento.
Ormai, però, non rimanete più solo in Italia.
È vero, facciamo trasferte anche a Parigi, Francoforte e New York. Ora come ora, lo confesso, siamo davvero molto occupate e lavoriamo tantissimo. In due poi è davvero difficile gestire tutto. Per farti capire, l’altra settimana siamo arrivate da New York; non abbiamo neanche avuto il tempo di concludere la fiera, che era subito da preparare il materiale da esporre qui a Inchiostro Festival!
Marta e Anna sono l’emblema di chi è riuscito a reinventarsi. Le lascio con più fiducia, consapevole che in fondo la strada non è mai tracciata, finché non siamo noi a farlo.
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