VASONASO

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Vasonaso è la quinta installazione che occupa uno spazio nei miei best of Fuorisalone 2017.

Sono stata a Foyer Gorani tre volte: meno instagrammata delle grandi installazioni di Brera, Foyer Gorani era un vero e proprio angolo di sole nel centro di 5VIE.

La piazza, appena ristrutturata dagli architetti Cecchi & Lima Architetti Associati è un perfetto luogo di sosta e durante la Milano Design Week è diventata una selezione mirata di talenti internazionali.

La verità è che sono tornata tre volte sempre per osservare VasoNaso, il progetto a cui Matteo Cibic ha dedicato tutto il suo 2016.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016 Matteo Cibic, designer milanese, ha creato un vaso di ceramica al giorno.

Perché l’ha fatto? Forse per capire se gli oggetti hanno un carattere intrinseco, forse per avere un obiettivo netto ogni giorno, sicuramente per ridare vita alle nature morte di Giorgio Morandi, dedicando al pittore l’intera serie.

Insomma, un intero anno dedicato alla ricerca. Un obiettivo al giorno per 366 giorni. La possibilità di giocare con la ceramica e di creare oggetti per poi rendersi conto che quegli stessi oggetti hanno un’anima, un’identità, una famiglia.

I vasi erano in vendita, ma mai da soli. Ogni vasonaso apparteneva a una famiglia, creata da Matteo seguendo le caratteristiche morfologiche degli oggetti.

“Questo vaso assomiglia tutto al papà”

“Questo invece ha la forma della mamma e il naso del papà”

Gli oggetti diventano parte della nostra vita quotidiana e Matteo Cibic ci mette di fronte a un rituale che è quasi sacro alla nascita di un bambino: la ricerca delle somiglianze.

Il teatro dell’assurdo creato durante la visita all’installazione era bello da vedere e divertente da percepire.

Vasonaso è un progetto che ha bisogno di ironia per essere compreso.

Io l’ho amato.

A Foyer Gorani erano anche esposti i designer Sigve Knutson, Sabine Marcelis e Philipp Weber.