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A inizio anno l’Opificio, azienda tessile torinese che produce ed esporta tessili di alta qualità in tutto il mondo, mi ha chiesto di interpretare i suoi tessuti con quattro moodboard ispirazionali.
Ovviamente il mio primo pensiero è stato: “e adesso come faccio a scegliere soltanto quattro temi?”
Seguito da: “adesso vado in showroom e prendo tutti gli scampoli che sono in grado di trasportare.”
Dopodiché mi sono data una calmata e ho deciso che avrei provato a interpretare quelli che secondo me sarebbero stati i trend del 2018.
Non mi riferisco ai microtrend, ovvero alle tendenze di interni come rosa shim, stadium, velvet o gold, di cui ho molto parlato, ma piuttosto alle macrotendenze che coinvolgono più di un settore della nostra vita.
Ho iniziato con Ultraviolet, colore che incarna il cosmo e la voglia di sognare, la possibilità di evadere e la capacità di incuriosire e incuriosirsi.
Dopodiché ho pensato al Messico, che quest’anno è stato così presente nelle nostre vite da rendere l’Alpaca uno degli animali più cercati sul web.
E poi Oceanomare, il rispetto per il pianeta, la necessità di rendere il mare pulito, con tutto il suo sistema intatto, e di conseguenza la capacità di fare le cose per bene, con cura e attenzione.
L’ultimo trend che ho individuato, e di cui ti parlo oggi, è Pop, ovvero il ritorno al passato, agli anni ’70 e ’80, la voglia di far festa e la possibilità di di essere ciò che si vuole, magari degli essere eroi, just for one day.
Pop | Trend d’interni 2018
A inizio anno avevo pensato a David Bowie, e alla sua Heroes, oggi invece mi ritrovo a pensare anche a Freddie Mercury e al film che racconta la sua vita, Bohemian Rapsody.
Gli anni sono gli stessi, la voglia di fare anche, il talento è il terreno comune.
Gli anni ’70 e gli anni ’80 sono i decenni a cui abbiamo guardato in questo 2018, e a cui guarderemo nei prossimi mesi, tra giacche a spalle larghe e vestiti optical.
Nell’interior design, questa tendenza si esprime con il ritorno del rosso, che negli ultimi anni era scomparso e sin dai primi mesi del 2018 sembra essere tornato, accostato ai colori della terra, al rosa o al black and white, che rende impeccabile il contrasto.
Ho deciso di raccontare questo contrasto, in perfetto pop style: ho immaginato un appartamento luminoso, nel quale bianco, nero e rosso potessero rappresentare una palette senza un vero e proprio colore dominante.
l’Opificio
Dalla collezione l’Opificio ho scelto:
- il velluto di seta in rosso
- il tessuto Euphoria Polka Dots, perché i pois di Roy Lichtenstein non posso mancare se si parla di pop
- il tessuto Parlapà Vantaj in due versioni entrambe rosse, uno dei miei tessuti preferiti de l’Opificio
- i tessuti Vision, nella versione in toni di grigio, che rivisita il tessuto optical con una macro texture geometrica
- il tessuto Resident, nella versione Eshu e Graph, una collezione affascinante e tridimensionale
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Pop Art
Non riesco a dire la parola pop senza pensare alla pop art, a come il mondo e il concetto di estetica siano cambiati grazie ad artisti come Andy Wahrol, Keith Haring e Jean Michel Basquiat.
Penso al valore dell’arte e all’importanza di renderla pop, accessibile a tutti: e mentre scrivo mi viene in mente l’opera d’arte di cui quest’anno abbiamo sicuramente sentito parlare di più.
La Baloon Girl di Banksy, ovvero il quadro che si è semi autodistrutto durante l’asta di Sotheby’s a Londra.
Ancora una volta, i colori ritornano: sono il bianco, il nero e il rosso; così come la capacità di un artista di far parlare di sè.
Forse davvero POP è stata una tendenza di questo 2018.
Durerà?
Io penso di sì.
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