Fondatore di Atelier LAVIT, un progetto a cavallo tra Francia e Italia che si occupa di design e architettura, Marco Lavit Nicora (1986) è un architetto laureato all’Ecole Speciale d’Architecture di Parigi. Di sé dice di essere un architetto che si occupa di design nel tempo libero, ricercando l’eccellenza Made in Italy e il lavoro artigianale. Il suo prodotto più significativo è la seduta in ferro e cuoio Venezia, realizzata per la Biennale di Architettura di Venezia e in seguito esposta al Centre Pompidou, durante la retrospettiva dedicata a Le Corbusier.
L’intervista a Marco è stata la più rapida, e si è conclusa con questo scambio di battute.
“Sono stato troppo diretto?”
“No, va benissimo. Gli altri hanno approfondito un po’, ma va benissimo così”
“Se vuoi possiamo rifarla”
“No tranquillo”
Ho pensato che anche la modalità di risposta potesse essere parte dell’intervista e direi che Marco è uno con le idee chiare. Dopo l’intervista mi ha raccontato i suoi prodotti, il suo studio e il suo modo di lavorare.
L’intervista a Marco Lavit Nicora
Se ti dico design italiano, qual è la prima immagine che ti viene in mente.
Penso all’artigianato e al rapporto tra artigianato e industria.
Qual è la differenza tra arte e design?
Penso che l’arte sia troppo soggetta alle bolle commerciali, mentre il design rimane un po’ più low profile, per questo mi piace.
Come definiresti il tuo lavoro?
Essenziale, ma materico.
Qual è l’oggetto di casa tua a cui sei più affezionata?
Una scultura di un polpo fatta in ceramica a Vietri.
Se potessi rinascere in un’altra epoca, quale sceglieresti?
Gli anni ’80 in Italia.
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fotografie di Davide Buscaglia
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